L'ATTESA E' LA NOSTRA PEGGIOR NEMICA. CONTRATTO SUBITO!

L’IVC [indennnità di vacanza contrattuale] non dovrà essere riconosciuta a partire da aprile 2006, non
essendo intervenuta una delle condizioni previste ai sensi
dell’art.10 lettera c) del CCNL, ovvero la presentazione della
piattaforma da parte delle Organizzazioni Sindacali. (dal sito
della Confcooperative di Brescia)

COSA VUOL DIRE TUTTO QUESTO?

Che anche stavolta coloro (CGIL, CISL e UIL), che si sono
autoproclamati unici possibili interlocutori per le Associazioni
Cooperative nelle trattative per il rinnovo dei Contratti
Nazionali, NON HANNO FATTO UN BEL NIENTE PER RINNOVARE IL NOSTRO
CCNL

Che da 13 mesi siamo con il Contratto scaduto e i nostri salari
sono fermi

Che anche stavolta, come in passato, quando e se verrà rinnovato,
comporterà una grossa perdita degli arretrati dovuti, un ennesimo
regalo alle loro care amiche Cooperative e loro Associazioni.

Che nella classifica dei lavoratori e lavoratrici per loro siamo
gli ultimi, e quando diciamo loro parliamo di sindacati
confederali come delle stesse forze di Governo che nemmeno
stanziano fondi per il nostro Contratto Nazionale. I soldi
dovranno essere trovati all’interno di quanto stanziato per gli
Enti Pubblici, peraltro risorse tagliate dall’ultima Finanziaria
benedetta dalla stessa CGIL.

MA I NOSTRI BISOGNI NON POSSONO ATTENDERE

Siamo il Popolo delle 800 euro al mese, della massima precarietà,
della illegalità costante che si registra negli appalti.
Coloro che non possono pensare di rinunciare anche a quei miseri
euro che potranno scaturire dal rinnovo del CCNL delle
Cooperative Sociali, che dovremmo non volere, rifiutare e
oltraggiare nei peggior modi che la nostra fantasia ci mette a
disposizione.
Coloro che per primi hanno visto applicare la Legge Biagi, tolto
l’articolo 18 nel disinteresse, o peggio con l’approvazione, di
chi si dice difensore dei lavoratori e lavoratrici.

Sappiamo cosa vogliamo, salari al pari dei nostri colleghi che
lavorano nel pubblico, un’assunzione stabile fuori dalle ignobili
logiche vessatorie dell’appalto, perchè sappiamo che anche
attraverso questo si rivendicano servizi migliori e pubblici.

Che in tutti i posti di lavoro si ricominci a rimettere fin da
subito al centro del dibattito, nelle assemblee e nella lotta
queste due questioni: salario e fine della precarietà.

COMINCIAMO A FARLO DAL NOSTRO CONTRATTO SENZA PEMETTERE CHE
QUALCUNO DECIDA PER NOI COME DOVREMO VIVERE I PROSSIMI 4 ANNI.

Cdlc NEWS
Sito di riferimento:
http://www.ecn.org/cdlc

2 Risposte a “L'ATTESA E' LA NOSTRA PEGGIOR NEMICA. CONTRATTO SUBITO!”

  1. Se qualcuno avesse qualche dubbio sulla posizione di CGIL,CISL e

    UIL sulla destinazione del TFR leggete sotto.

    Nella migliore tradizione Berlusconiana di unità di interessi tra

    mondo finanziario e Governo, con Prodi si ribadisce il concetto

    con una piccola differenza:il mondo finanziario si è travestito

    da sindacato. O CGIL, CISL e UIL sono oramai finanziarie?

    No ai Fondi Pensioni, non esiste un’etica nella distruzione delle

    pensioni pubbliche

    —————————————————————

    CGIL, CISL e UIL ritengono indispensabile che il Governo avvii al

    più presto

    una vasta campagna informativa, realizzata anche mediante la

    forma della

    “pubblicità progresso” che coinvolga tutte le parti sociali

    interessate.

    La suddetta comunicazione dovrà illustrare chiaramente le

    caratteristiche ed il

    grado di stabilità e copertura previdenziale attuale e futura

    rispetto al proprio

    livello retributivo, ponendo in rilievo l’esigenza di una

    prestazione pensionistica

    complementare capace di integrare adeguatamente quella erogata

    dal sistema

    pubblico obbligatorio.

    La corretta informazione renderà sempre più chiara a tutti

    l’esigenza di dotarsi

    di una effettiva copertura previdenziale integrativa della

    pensione di base,

    rafforzata da livelli congrui di contribuzione e dalla

    conseguente messa a

    disposizione del TFR maturando, per conseguire prestazioni

    adeguate in forma

    di rendita vitalizia e/o in forma mista capitale-rendita.

    ————————————————————–

    CGIL CISL e UIL ritengono che il conferimento del TFR verso la

    previdenza

    complementare debba essere effettuato prioritariamente verso le

    forme di

    previdenza complementare di tipo collettivo e negoziato.



    Cdlc NEWS

    Sito di riferimento:

    http://www.ecn.org/cdlc

  2. Nonostante il TFR Day, promosso da Il Sole 24 ore, il TG1 Rai, il Ministero del Lavoro, il Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, la COVIP, il Mefop, l’Inps e le innumerevoli apparizioni televisive del consulente finanziario governativo Cesare Damiano, Ministro del Lavoro, ben due sondaggi, condotti rispettivamente dall’IPR Marketing e da Miojob (La Repubblica), danno un quadro chiaro sulla rapina messa in atto.

    Infatti, la prima ricerca rileva che solo un lavoratore su quattro ha già deciso di far confluire il proprio TFR ai fondi pensioni privati mentre, il secondo, ha un aspetto ancora più interessante: il 62% dei lavoratori ha già deciso che non si farà rapinare e terrà il TFR in azienda.

    Se si pensa ai 17 milioni di euro stanziati per la campagna a favore dello scippo, alla norma capestro del silenzio-assenso, ai promoter finanziari di Cgil, Cisl e Uil, al dispiegamento di tutti i mezzi di informazione (giornali e televisioni) e all’esercito di mercenari/economisti assoldati per spiegare le ragioni del furto e della ineluttabilità della previdenza integrativa, questi dati sono molto significativi.

    Infatti, ci troviamo di fronte ad una vera e propria pubblicità ingannevole.

    Non viene presentata l’alternativa tra mantenere il TFR per il lavoratore alle condizioni attuali o investirlo nei fondi; non si spiega che, se il lavoratore non decide, il suo TFR andrà ai fondi lo stesso; non si spiega che la decisione di versare il TFR ai fondi è irreversibile.

    Insomma, volontariamente, non si pongono entrambe le scelte in parità e si fa una campagna per l’adesione ai fondi senza chiarire nessuno dei rischi che l’adesione ai fondi comporta.

    Occorre, quindi, rafforzare l’impegno, la mobilitazione e la controinformazione affinché si respinga, con forza, lo scippo del TFR e quello imminente del TFS e si ribadisca la centralità del sistema previdenziale pubblico unitamente al diritto a pensioni certe e dignitose.

    Quindi, alla luce della norma del silenzio/assenso (il TFR viene destinato automaticamente ai fondi di categoria), i recenti decreti attuativi delle disposizioni previste dalla Finanziaria 2007 in materia di conferimento del TFR e di Previdenza complementare, sono fondamentali.

    Infatti, nel decreto 30 gennaio 2007 “Attuazione dell’articolo 1, comma 765, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Procedure di espressione della volontà del lavoratore circa la destinazione del TFR maturando e disciplina della forma pensionistica complementare residuale presso l’INPS (FONDINPS)” (G.U. n. 26 del 1 febbraio 2007 – file in formato .pdf) sono contenuti i moduli che i lavoratori devono compilare per esercitare il loro RIFIUTO.

    I lavoratori dipendenti del settore privato, esclusi i lavoratori domestici, che abbiano un rapporto di lavoro in essere al 31 dicembre 2006, manifestano, entro il termine del 30 giugno 2007, la volontà di NON conferire il trattamento di fine rapporto (TFR) maturando ad una forma pensionistica complementare di cui al decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252 (file in formato .pdf) e, quindi, di mantenere il trattamento di fine rapporto presso il datore di lavoro.

    Detta manifestazione di volontà avviene attraverso la compilazione del modulo TFR1 (file in formato .pdf), che deve essere messo a disposizione di ciascun lavoratore dal datore di lavoro. Il datore di lavoro deve conservare il modulo con il quale è stata espressa la volontà del lavoratore, al quale ne rilascia copia controfirmata per ricevuta.

    I lavoratori dipendenti del settore privato, esclusi i lavoratori domestici, il cui rapporto di lavoro ha invece inizio in data successiva al 31 dicembre 2006, manifestano, entro 6 mesi dalla data di assunzione, la volontà di NON conferire il trattamento di fine rapporto ad una forma pensionistica complementare attraverso la compilazione del modulo TFR2 (file in formato .pdf).

    ATTENZIONE: se il lavoratore non esprime alcuna indicazione relativa alla destinazione del TFR, il datore di lavoro trasferisce il TFR futuro alla forma pensionistica collettiva prevista dagli accordi o contratti collettivi, anche territoriali, o ad altra forma collettiva individuata con un diverso accordo aziendale, se previsto. Insomma, a Cgil, Cisl e Uil.

    Tale diverso accordo deve essere notificato dal datore di lavoro al lavoratore in modo diretto e personale.

    La scelta di destinare il TFR ai fondi è IRREVERSIBILE.

    Per i lavoratori che avessero già manifestato al datore di lavoro la propria volontà di NON conferire il TFR ad una forma pensionistica complementare, è fatta salva la decorrenza degli effetti dalla data della scelta già compiuta, a condizione che tale scelta sia confermata mediante la compilazione del modulo TFR1 o TFR2 entro 30 giorni dal 1 febbraio 2007, data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale.

    http://www.rdbtesoro.itinfo@tesoro.rdbcub.it

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